Le sfide della sostenibilità: San Marino pronto a far parlare di sé

Sostenibilità in architettura ma anche nell’agroalimentare. Bilancio positivo per la prima partecipazione a “Terra Madre”, aperta a produzioni no OGM. Selva (Consorzio Terra di San Marino): “I nostri prodotti da anni seguono questa filosofia”

San Marino al centro del panorama internazionale: dal 3 al 7 ottobre ospiterà l’83^ conferenza Unece. Appuntamento “molto sentito” – rimarca il Segretario al Territorio Stefano Canti, a cui parteciperanno i 56 paesi aderenti e che vedrà tre eventi di particolare rilievo. Il momento più importante sarà la sottoscrizione di una dichiarazione sui principi dell’architettura sostenibile con primo firmatario Lord Norman Foster. “Rimarrà negli annali, con risonanza internazionale”, afferma Canti. C’è molta attesa anche per il Forum of Mayors e per l’arrivo in Repubblica di Jean Todt, delegato Onu per la sicurezza stradale, che terrà sul tema una lezione ai ragazzi delle scuole medie. Canti punta a fare di San Marino un esempio internazionale anche nell’ambito delle pavimentazioni stradali. La seconda fase del progetto “strade sicure” si avvale infatti della collaborazione con il Politecnico di Milano, “che redigerà per San Marino un’importante normativa sul recupero e l’applicazione delle nuove tecnologie. Aspetto non secondario è anche quello formativo, che è già iniziato con i dirigenti ed i tecnici della pubblica amministrazione”.

Infine, il Titano torna dalla prima partecipazione a “Terra Madre Salone del Gusto 2022” di Torino, con la consapevolezza di aver fatto conoscere i propri prodotti nel più grande raduno internazionale della rete Slow Food. La sfida del futuro non è solo produrre cibo sano, ma sostenibile. “Per poter partecipare a Terra Madre le produzioni agroalimentari devono avere determinate caratteristiche, la prima è non essere geneticamente modificati”, sottolinea il Presidente del Consorzio Terra di San Marino Aida Selva. “I nostri prodotti da anni seguono questa filosofia e rispettano specifici disciplinari di produzione. La prima scelta – spiega – è stata quella di dire sì a tecniche rispettose dell’ambiente e no a prodotti OGM”.

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Stefano Canti

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